RiNascita - il racconto di Noemi
Da quando ben 6 anni fa al corso per soccorritori 118 ho assistito alla lezione sulla gravidanza e il parto ho sempre sperato con ansia che prima o poi mi sarebbe capitato di assistere ad un parto.
Forse è una di quelle cose a cui un soccorritore desidera assistere, ma allo stesso tempo da cui è spaventato.
Durante il solito turno notturno, verso le 4 passate del mattino esplode quel fantastico “DRIIIN” che interrompe il nostro “sonno”. Servizio: gravidanza, parto. Donna molto giovane, parto a termine, ha rotto le acque. Sul momento ho pensato si trattasse di uno dei tanti servizi di questo tipo che si fanno di solito, dove arrivi, valuti la paziente e corri in ospedale perché ormai manca poco. Ma entrati in casa abbiamo capito, che non sarebbe stato un classico intervento.
E in quel momento inizi ad avere pensieri contrastanti che vanno da “O mamma, che meraviglia! Sta per succedere davvero” a “Oddioooo! Ma tra quanto arriva il medico? Speriamo che faccia in fretta”. Ovviamente nessuno di noi è ostetrico. Pensiamo spesso che sarebbe bello assistere ad un parto ma come “collaboratore” di qualcuno che è più formato e abituato a queste situazioni.
Ma non c’è stato il tempo perché questo accadesse, la ragazza ha iniziato ad avere contrazioni sempre più ravvicinate e ad un certo punto alla domanda a cui speriamo sempre che ci rispondano “No” ci ha risposto “Sì, sento che devo spingere”.
Bene, in quel momento metti in ordine i pensieri, inizi a pregare perché tutto vada bene e fai quello che devi, facendo dei lunghi respiri quasi fossi tu a dover partorire. In un attimo, in un tempo che mi è sembrato troppo breve per una cosa così grande, la nostra agitazione interiore mascherata dalla lucidità del soccorritore in azione si è trasformata in una gioia smisurata per noi e soprattutto per i genitori. Ho preso la bimba, l’abbiamo asciugata e, per fortuna, ha iniziato a piangere subito. Proprio come in uno di quei film dove tutto va esattamente come deve andare. Finalmente nel momento in cui eravamo immersi in un mare di emozioni arriva l’automedica con medico e infermiere, che visitano mamma e piccola e li accompagniamo in ospedale.
Pensavo che un evento così pieno di bellezza bastasse, di solito non arrivano troppe gioie nello stesso periodo, ma non è stato così.
Ieri sera servizio: gravidanza, parto. Donna gravida, parto a termine, ha rotto le acque. E sul momento ho pensato “Ancora? Davvero?”. Ma questa volta arrivati in casa abbiamo avuto un’altra sorpresa. Il bambino era già nato, in braccio alla sua mamma, con accanto la sua nonna e la sua sorellina che non vedeva l’ora di vederlo. Vi chiederete “e il papà?” Beh il papà ha avuto una bella, meravigliosa sorpresa anche lui; non si immaginava, mentre stava tornando a casa, che quella ambulanza, che stava parcheggiando davanti al loro cancello, sarebbe stata per sua moglie e suo figlio.
In questi 8 giorni ho ricevuto dei regali meravigliosi, due momenti indelebili che spero di essere riuscita a condividere con voi e che spero vi trasmettano anche solo un millesimo di quella gioia e meraviglia che abbiamo provato noi.
Dopo un momento che è stato così cupo, scuro e pieno di tristezza un po’ per tutti, essere testimoni e poter condividere delle esperienze che portano così tanta luce, felicità e vita è qualcosa che ti rigenera, ti dona un’energia pazzesca, quasi come ti facesse nascere nuovamente.
Noemi
Volontaria Avis Cologno